TV Productions: Companies Join Forces
Vent’anni dopo il primo tentativo, le aziende televisive e audiovisive italiane hanno deciso di unire le forze sotto le insegne di Aniba, per condividere regole e obiettivi, ma anche per frenare il dumping da parte di alcuni concorrenti esteri diretti, che acquistano i diritti e anche chiedere la produzione.
Tredici i soci fondatori, con altri pronti ad entrare sotto le insegne di Aniba, che oggi rappresenta il meglio delle produzioni televisive italiane ed estere: sport (dalla Serie A alla Champions League di calcio, dalle Olimpiadi a Fi e MotoGP), reality show ( Isola dei Famosi, Grande Fratello, La caserma), programmi in studio (X Factor, Italia’s got talent, Di Martedì, Non è l’arena) e tg. Complessivamente rappresentano circa 2.200 dipendenti e hanno prodotto un fatturato di circa 70 milioni di euro nel 2020 (a fine 2021 si stima un incremento di circa il 20%, nonostante la pandemia), il 70% del totale sviluppato dall’intera filiera nazionale .
Sulla posizione di leader in Aniba c’è Bruno Mercuri, (che ha lavorato in RAI e ha fondato Videe 33 anni fa) ha affermato che è tempo che le aziende lavorino insieme e superino le loro debolezze. Aniba non sarà un consorzio e, di conseguenza, non interverrà nelle scelte e nelle politiche commerciali degli associati, che manterranno una stretta autonomia. Ci sarà però un rigido codice di condotta da rispettare, secondo Mercuri. Rosario Dello Spedale sarà il supervisore e responsabile delle trattative con emittenti, staff, case di produzione e istituzioni.
In cima alla lista delle priorità c’è la certificazione dei mezzi di produzione, attività che potrebbe portare anche alla collaborazione con l’associazione HD Forum Italia, perché significa “riconoscere il valore economico e progettuale delle attività e ragionare finalmente secondo un logica di competitività, che salvaguardi la qualità, l’efficienza e il rispetto dei soggetti coinvolti”. In questo ambito, del resto, si concentra la parte più rilevante degli investimenti delle imprese del settore, dove molte aziende italiane lavorano per grandi produzioni internazionali (es. hanno la loro sede legale, ricorda Mercuri. Per un mercato in continua evoluzione, è fondamentale la formazione tecnologica e linguistica del personale. per questo Mercuri chiede al governo italiano uno sgravio fiscale per aiutare le imprese. Infatti in Italia il calcolo degli ammortamenti è ampiamente superiore alla media europea, con un impatto negativo sulle produzioni italiane.
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Ufficialmente costituita ANIBA, Associazione Nazionale Imprese del Broadcast e dell’Audiovisivo
ANIBA, associazione nazionale delle imprese del broadcast e dell’audiovisivo, è stata ufficialmente costituita il 18 marzo 2021.
Presenti alla firma il Presidente e i membri del consiglio direttivo in pectore: Bruno Mercuri, Presidente (terzo da sinistra nella foto), Andrea Buonomo, Vice – presidente (secondo da sinistra), Natalino Pintabona (quarto da sinistra), Ivano Azzuni (primo a sinistra), Rosario Dello Spedale (primo da destra).
Sono 11 i soci fondatori di ANIBA: Videe, Cinevideo, NVP, Erreciesse Group, L’Opera, VideoB, InvideoPro, Videosystem Production, ONE, Live Sat, DBW Communication; aziende che – insieme – coprono quasi il 70% del mercato della produzione televisiva italiana (sport, programmi in studio, news, grandi eventi internazionali, concerti, reality show, talent, talk).
Si suggella così un percorso nato diversi mesi fa dalla volontà di unità e di collaborazione delle imprese italiane del broadcast e dell’audiovisivo che, con ANIBA, puntano alla valorizzazione e alla giusta rappresentanza dell’interno comparto, al suo corretto riconoscimento ed a una più equa remunerazione delle attività. La neonata associazione di categoria ha, infatti, lo scopo di rappresentare e tutelare gli interessi delle imprese del settore e di curarne le relazioni con istituzioni e mercati affinché venga riconosciuto il valore che all’interno della filiera dell’industria italiana dei media entertainment esse rivestono.
ANIBA si farà, inoltre, promotrice di una più consapevole autoregolamentazione del settore. Questo concretamente significa, ad esempio, garantire la piena rispondenza tecnica ai capitolati tramite una certificazione dei mezzi di produzione secondo standard qualitativi oggettivamente definiti, equi compensi del personale, la correttezza gestionale delle aziende, etc.
I membri del Consiglio Direttivo tengono a specificare che “il mantenimento dell’autonomia commerciale di ogni azienda è uno dei caposaldi di ANIBA. Quello che miriamo a creare sono le condizioni affinché possa espletarsi una libera concorrenza sul mercato, fatta di regole, trasparenza ed etica. E’ all’interno di questo rinnovato contesto che crediamo sia necessario – e non più rinviabile – esperire ogni sforzo per garantire al settore del broadcast TV giusta visibilità e adeguato riconoscimento. Non è accettabile che nonostante gli importi per l’acquisizione dei diritti sportivi e televisivi siano elevati e il settore del broadcast TV sia, di fatto, strategico per il Paese, vi sia ancora una generale scarsa remunerazione dell’attività delle aziende fornitrici di servizi tecnici tanto che – addirittura – alcune siano per questo fallite o versino in grossa difficoltà. Rileviamo una discrasia tra quanto si paga per i diritti e quanto viene riconosciuto il lavoro delle aziende del settore: ci impegneremo affinchè qualcosa cambi”.
La prima assemblea della neo costituita ANIBA, che verrà convocata nei prossimi giorni, delibererà ufficialmente l’assunzione in carica del Presidente e del Consiglio direttivo e darà mandato a Rosario Dello Spedale di svolgere il ruolo di rappresentante dell’associazione.
Riconosciuto attraverso votazione palese degli associandi come figura dalla comprovata esperienza e dalla ampia conoscenza del mondo della produzione TV, sarà delegato a rappresentare le istanze di ANIBA ai tavoli di broadcaster, case di produzione, associazioni di categoria, istituzioni.
In merito al nuovo incarico, Dello Spedale dichiara “In questo momento in cui le eccellenze Italiane si sono unite per far fronte al problema mondiale della pandemia che sta mettendo in grande difficoltà economica l’Italia e, nella fattispecie, che tutte le attività culturali e di svago collettivo sono sospese o rimandate, è doveroso che anche le eccellenze del broadcast italiano si uniscano in un’associazione, ANIBA, per riformare un’attività che, negli ultimi anni, ha sofferto di situazioni limite in cui la professionalità e la competenza degli imprenditori sono state svilite e messe a repentaglio da azioni sconsiderate da parte di personaggi che nulla hanno a che spartire con chi da anni svolge il proprio lavoro con competenza, professionalità e dedizione.
L’associazione ANIBA promuoverà un rilancio, a tutto tondo, del comparto televisivo in previsione di una ripartenza nazionale, nella fase post covid, in cui la capacità imprenditoriale sarà indirizzata al raggiungimento del massimo gradimento di soddisfazione reciproco misurato dalla qualità e dalla economicità del prodotto televisivo realizzato.”
Il Presidente Mercuri, con soddisfazione, sottolinea come l’adesione ad ANIBA debba essere intesa come “un valore aggiunto, un segno inequivocabilmente distintivo dell’affidabilità e della serietà delle aziende che vi appartengono e di coloro che sceglieranno di aderirvi. Vogliamo veicolare un’immagine di valore delle aziende che, associandosi, opereranno una netta scelta di campo dal punto di vista operativo e gestionale. Ci auguriamo che i nostri clienti e i tutti i nostri interlocutori apprezzino e condividano i nostri obiettivi e diano da subito ampia disponibilità a confrontarsi con ANIBA per un generale miglioramento dell’ambiente in cui tutti noi con passione operiamo”.
I soci fondatori invitano sin da ora istituzioni, broadcaster e tutti gli operatori del settore a una riflessione e ad un dialogo costruttivo con ANIBA perché solo così si potrà tendere ad un progressivo potenziamento delle condizioni di efficienza, sicurezza e competitività̀ del settore nel suo complesso, tutelando le aziende e, di conseguenza, il lavoro.
Anche da qui passano il futuro e il successo del nostro Paese.
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Costituita ANIBA, Associazione Nazionale delle Imprese del Broadcast e dell’Audiovisivo
Costituita ANIBA, Associazione Nazionale delle Imprese del Broadcast e dell’Audiovisivo
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