Cresce l’industria audiovisiva in Italia ma cala il valore della produzione. Presentata al Maf 2024 la ricerca ANIBA sul settore del broadcast tv | youmark.it
Cresce l’industria del settore audiovisivo in Italia, ma cala il valore medio della produzione della maggior parte delle aziende. Secondo i dati del Registro Imprese, inclusi nella valutazione di impatto della Legge Cinema e Audiovisivo, al termine del 2021 risultavano infatti attive 45.289 aziende (con un aumento del +3,44% rispetto al 2019), per un totale di 314.510 addetti (+7,44%) e 292.356 dipendenti (+8,36%).
Tuttavia, a fronte di questi segni positivi, secondo i dati Istat e Oecg in Italia dal 2008 al 2021, il valore medio della produzione è sceso del 30% e il margine operativo lordo del 35%, mentre è cresciuto in Spagna, Francia, Germania e Inghilterra. Sono questi alcuni dei dati contenuti nella ricerca Il ruolo delle aziende di service nell’industria italiana dell’audiovisivo, realizzata da Formules per conto dell’Associazione Nazionale Imprese Broadcast Audiovisivo (ANIBA), che per la prima volta analizza il ruolo e il contesto economico, finanziario e formativo di questo fondamentale player del settore.
La ricerca sarà presentata durante “MAF – Milano Audiovisual Forum”, seconda edizione dell’unico evento in Italia dedicato alla filiera dell’audiovideo e del broadcasting, che è organizzato da Pentastudio in collaborazione con HD Forum Italia (HDFI) e si svolgerà il 29 e 30 ottobre presso il Centro congressi Stella Polare di Fiera Milano Rho.
Guerzoni: anni di gare al ribasso hanno penalizzato il mercato
Secondo lo studio ANIBA, l’analisi dei valori medi degli indici delle 2.094 imprese italiane operanti nella produzione e post-produzione cine-audiovisiva rivela due dati particolarmente significativi: nel 2022 la redditività delle vendite è calata del 11,08%, mentre il rapporto tra ammortamenti e ricavi dalle vendite è salito al 40,15%, due dati che la dicono lunga sull’impatto che l’iperframmentazione del settore sta avendo sui bilanci delle imprese, laddove il settore dei service esprime in misura ancora più marcata questa situazione. L’analisi dei bilanci delle 41 società di service più importanti rivela infatti che, a fronte di fatturati stabili o in crescita, la marginalità è calata, con risultati d’esercizio talvolta negativi. Le PMI italiane di service attive nel settore dell’audiovisivo possiedono tecnologie, risorse umane e competenze che le portano ad operare con successo nei mercati internazionali, ma patiscono in misura crescente le distorsioni del mercato interno. “Questo settore è l’ultimo anello della catena del valore della produzione audiovisiva, ma rimane fondamentale per la qualità del prodotto e la soddisfazione dei consumatori, in un mercato che registra gradi crescenti di concentrazione settoriale, sofisticazione tecnologica e internazionalizzazione dei player”, spiega Guido Guerzoni, professore dell’Università Bocconi e Ad Formules. “Purtroppo in Italia anni di gare al massimo ribasso, deregulation contrattuale e contributi regionali erogati con criteri difformi sul territorio nazionale hanno determinato una situazione critica, acuita dalle difficoltà incontrate nella formazione del personale tecnico”. “Alla luce dei dati emersi, ANIBA ribadisce con maggior forza la necessità di riportare al centro del dibattito il tema della sostenibilità economica, sociale ed ambientale della filiera”, sottolinea Bruno Mercuri, presidente ANIBA. “Regole e valori comuni devono essere messi a sistema per garantire il riconoscimento del giusto valore del servizio e del lavoro e anche la competitività del settore nel medio lungo periodo. Per questo invitiamo tutti i soggetti del mercato a sedersi al tavolo e a ragionare su quale futuro si vorrà dare, tutti assieme, all’industria del broadcast tv in Italia”.Un programma da non perdere con aree b2b e demo
Il programma di MAF 2024 prevede lavori in plenaria con ospiti d’che si confronteranno su tematiche di attualità, tra le quali spiccano le nuove forme di advertising e la lotta alla pirateria, ma anche la valorizzazione del patrimonio audiovisivo e il racconto dei grandi eventi sportivi, sempre più driver del sistema audiovisivo e televisivo. Sul fronte della produzione, protagonisti saranno l’intelligenza artificiale e gli studi virtuali. Sempre in plenaria, si svolgerà poi la ‘HD Forum Conference 2024’, la conferenza annuale della principale associazione di filiera nel campo delle tecnologie per il broadcasting. Previste anche alcune masterclass tematiche, con sessioni di formazione su temi tecnici organizzate da esperti e aziende leader nel settore audiovisivo. Non meno importante sarà l’attività di networking, con un’Area B2B, dedicata agli incontri bilaterali tra aziende e professionisti facilitati da un software di matching, ed un’Area Demo con uno spazio espositivo dove sarà possibile esplorare e testare le ultime soluzioni e tecnologie del settore audiovisivo. Ai lavori parteciperanno organizzazioni e aziende specializzati nel media broadcasting e nella produzione video, produttori e sviluppatori di hardware e software per la produzione, trasmissione e fruizione di contenuti audiovisivi, operatori delle telecomunicazioni e manager nei settori IT (Information Technology), OTT (Over The Top) e advertising.Cresce l’industria audiovisiva in Italia, ma cala il valore della produzione ! Euroborsa.it
Cresce l’industria del settore audiovisivo in Italia, ma cala il valore medio della produzione della maggior parte delle aziende. Secondo i dati del Registro Imprese, inclusi nella valutazione di impatto della Legge Cinema e Audiovisivo, al termine del 2021 risultavano infatti attive 45.289 aziende (con un aumento del +3,44% rispetto al 2019), per un totale di 314.510 addetti (+7,44%) e 292.356 dipendenti (+8,36%). Tuttavia, a fronte di questi segni positivi, secondo i dati ISTAT e OECD in Italia dal 2008 al 2021, il valore medio della produzione è sceso del 30% e il margine operativo lordo del 35%, mentre è cresciuto in Spagna, Francia, Germania e Inghilterra. Sono questi alcuni dei dati contenuti nella ricerca “Il ruolo delle aziende di service nell’industria italiana dell’audiovisivo”, realizzata da Formules per conto dell’Associazione Nazionale Imprese Broadcast Audiovisivo (ANIBA), che per la prima volta analizza il ruolo e il contesto economico, finanziario e formativo di questo fondamentale player del settore. La ricerca sarà presentata durante “MAF – Milano Audiovisual Forum”, seconda edizione dell’unico evento in Italia dedicato alla filiera dell’audiovideo e del broadcasting, che è organizzato da Pentastudio in collaborazione con HD Forum Italia (HDFI) e si svolgerà il 29 e 30 ottobre presso il Centro congressi Stella Polare di Fiera Milano Rho.
Secondo lo studio ANIBA, l’analisi dei valori medi degli indici delle 2.094 imprese italiane operanti nella produzione e post-produzione cine-audiovisiva rivela due dati particolarmente significativi: nel 2022 la redditività delle vendite è calata del 11,08%, mentre il rapporto tra ammortamenti e ricavi dalle vendite è salito al 40,15%, due dati che la dicono lunga sull’impatto che l’iperframmentazione del settore sta avendo sui bilanci delle imprese, laddove il settore dei service esprime in misura ancora più marcata questa situazione. L’analisi dei bilanci delle 41 società di service più importanti rivela infatti che, a fronte di fatturati stabili o in crescita, la marginalità è calata, con risultati d’esercizio talvolta negativi. Le PMI italiane di service attive nel settore dell’audiovisivo possiedono tecnologie, risorse umane e competenze che le portano ad operare con successo nei mercati internazionali, ma patiscono in misura crescente le distorsioni del mercato interno. “Questo settore è l’ultimo anello della catena del valore della produzione audiovisiva, ma rimane fondamentale per la qualità del prodotto e la soddisfazione dei consumatori, in un mercato che registra gradi crescenti di concentrazione settoriale, sofisticazione tecnologica e internazionalizzazione dei player”, spiega Guido Guerzoni, professore dell’Università Bocconi e amministratore delegato di Formules. “Purtroppo in Italia anni di gare al massimo ribasso, deregulation contrattuale e contributi regionali erogati con criteri difformi sul territorio nazionale hanno determinato una situazione critica, acuita dalle difficoltà incontrate nella formazione del personale tecnico”.
“Alla luce dei dati emersi, ANIBA ribadisce con maggior forza la necessità di riportare al centro del dibattito il tema della sostenibilità economica, sociale ed ambientale della filiera”, sottolinea Bruno Mercuri, presidente ANIBA. “Regole e valori comuni devono essere messi a sistema per garantire il riconoscimento del giusto valore del servizio e del lavoro e anche la competitività del settore nel medio lungo periodo. Per questo invitiamo tutti i soggetti del mercato a sedersi al tavolo e a ragionare su quale futuro si vorrà dare, tutti assieme, all’industria del broadcast tv in Italia”.
Il programma di “MAF 2024” prevede lavori in plenaria con ospiti d’eccezione che si confronteranno su tematiche di grande attualità, tra le quali spiccano le nuove forme di advertising e la lotta alla pirateria, ma anche la valorizzazione del patrimonio audiovisivo e il racconto dei grandi eventi sportivi, sempre più driver del sistema audiovisivo e televisivo. Sul fronte della produzione, protagonisti saranno l’intelligenza artificiale e gli studi virtuali. Sempre in plenaria, si svolgerà poi la “HD Forum Conference 2024”, la conferenza annuale della principale associazione di filiera nel campo delle tecnologie per il broadcasting. Previste anche alcune masterclass tematiche, con sessioni di formazione su temi tecnici organizzate da esperti e aziende leader nel settore audiovisivo. Non meno importante sarà l’attività di networking, con un’“Area B2B”, dedicata agli incontri bilaterali tra aziende e professionisti facilitati da un software di matching, ed un’“Area Demo” con uno spazio espositivo dove sarà possibile esplorare e testare le ultime soluzioni e tecnologie del settore audiovisivo. Ai lavori parteciperanno organizzazioni e aziende specializzati nel media broadcasting e nella produzione video, produttori e sviluppatori di hardware e software per la produzione, trasmissione e fruizione di contenuti audiovisivi, operatori delle telecomunicazioni e manager nei settori IT (Information Technology), OTT (Over The Top) e advertising.
“MAF 2024” ha ricevuto i patrocini da parte di Confindustria Radio Televisioni, Aeranti-Corallo, Associazione Italiana Tecnici del Suono (AITS), Associazione del Personale di Produzione Audiovisivo Italiano (APAI), CNA Lombardia – Cinema e Audiovisivo, Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (FAPAV). Main partner dell’evento sono MainStreaming e OMNIO, mentre i partner sono Accenture, ANIBA, ARRI, Digitalis Multimedia, Dolby, EI Towers, EMG, Engineering, Eutelsat, Fastweb, Haivision, K-Array, Kineton, Lutech, MecTech, Mediaset, Nevion, One Television Facilities, Professional Show, Screenlight, Sisvel, Sony, Studio Sound Service, TIM, TivùSat, Trans Audio Video Group, Videe. Educational partner è il Centro Studi Comunicare l’Impresa. La partecipazione è aperta ai professionisti del settore ed è gratuita, previa registrazione online. Ulteriori informazioni su www.audiovisual.forum.
Secondo lo studio ANIBA, l’analisi dei valori medi degli indici delle 2.094 imprese italiane operanti nella produzione e post-produzione cine-audiovisiva rivela due dati particolarmente significativi: nel 2022 la redditività delle vendite è calata del 11,08%, mentre il rapporto tra ammortamenti e ricavi dalle vendite è salito al 40,15%, due dati che la dicono lunga sull’impatto che l’iperframmentazione del settore sta avendo sui bilanci delle imprese, laddove il settore dei service esprime in misura ancora più marcata questa situazione. L’analisi dei bilanci delle 41 società di service più importanti rivela infatti che, a fronte di fatturati stabili o in crescita, la marginalità è calata, con risultati d’esercizio talvolta negativi. Le PMI italiane di service attive nel settore dell’audiovisivo possiedono tecnologie, risorse umane e competenze che le portano ad operare con successo nei mercati internazionali, ma patiscono in misura crescente le distorsioni del mercato interno. “Questo settore è l’ultimo anello della catena del valore della produzione audiovisiva, ma rimane fondamentale per la qualità del prodotto e la soddisfazione dei consumatori, in un mercato che registra gradi crescenti di concentrazione settoriale, sofisticazione tecnologica e internazionalizzazione dei player”, spiega Guido Guerzoni, professore dell’Università Bocconi e amministratore delegato di Formules. “Purtroppo in Italia anni di gare al massimo ribasso, deregulation contrattuale e contributi regionali erogati con criteri difformi sul territorio nazionale hanno determinato una situazione critica, acuita dalle difficoltà incontrate nella formazione del personale tecnico”.
“Alla luce dei dati emersi, ANIBA ribadisce con maggior forza la necessità di riportare al centro del dibattito il tema della sostenibilità economica, sociale ed ambientale della filiera”, sottolinea Bruno Mercuri, presidente ANIBA. “Regole e valori comuni devono essere messi a sistema per garantire il riconoscimento del giusto valore del servizio e del lavoro e anche la competitività del settore nel medio lungo periodo. Per questo invitiamo tutti i soggetti del mercato a sedersi al tavolo e a ragionare su quale futuro si vorrà dare, tutti assieme, all’industria del broadcast tv in Italia”.
Il programma di “MAF 2024” prevede lavori in plenaria con ospiti d’eccezione che si confronteranno su tematiche di grande attualità, tra le quali spiccano le nuove forme di advertising e la lotta alla pirateria, ma anche la valorizzazione del patrimonio audiovisivo e il racconto dei grandi eventi sportivi, sempre più driver del sistema audiovisivo e televisivo. Sul fronte della produzione, protagonisti saranno l’intelligenza artificiale e gli studi virtuali. Sempre in plenaria, si svolgerà poi la “HD Forum Conference 2024”, la conferenza annuale della principale associazione di filiera nel campo delle tecnologie per il broadcasting. Previste anche alcune masterclass tematiche, con sessioni di formazione su temi tecnici organizzate da esperti e aziende leader nel settore audiovisivo. Non meno importante sarà l’attività di networking, con un’“Area B2B”, dedicata agli incontri bilaterali tra aziende e professionisti facilitati da un software di matching, ed un’“Area Demo” con uno spazio espositivo dove sarà possibile esplorare e testare le ultime soluzioni e tecnologie del settore audiovisivo. Ai lavori parteciperanno organizzazioni e aziende specializzati nel media broadcasting e nella produzione video, produttori e sviluppatori di hardware e software per la produzione, trasmissione e fruizione di contenuti audiovisivi, operatori delle telecomunicazioni e manager nei settori IT (Information Technology), OTT (Over The Top) e advertising.
“MAF 2024” ha ricevuto i patrocini da parte di Confindustria Radio Televisioni, Aeranti-Corallo, Associazione Italiana Tecnici del Suono (AITS), Associazione del Personale di Produzione Audiovisivo Italiano (APAI), CNA Lombardia – Cinema e Audiovisivo, Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (FAPAV). Main partner dell’evento sono MainStreaming e OMNIO, mentre i partner sono Accenture, ANIBA, ARRI, Digitalis Multimedia, Dolby, EI Towers, EMG, Engineering, Eutelsat, Fastweb, Haivision, K-Array, Kineton, Lutech, MecTech, Mediaset, Nevion, One Television Facilities, Professional Show, Screenlight, Sisvel, Sony, Studio Sound Service, TIM, TivùSat, Trans Audio Video Group, Videe. Educational partner è il Centro Studi Comunicare l’Impresa. La partecipazione è aperta ai professionisti del settore ed è gratuita, previa registrazione online. Ulteriori informazioni su www.audiovisual.forum.
Audiovisivo, ricerca Aniba: Cresce industria ma cala valore della produzione | agenziacult.it
Cresce l’industria del settore audiovisivo in Italia, ma cala il valore medio della produzione della maggior parte delle aziende. Secondo i dati del Registro Imprese, inclusi nella valutazione di impatto della Legge Cinema e Audiovisivo, al termine del 2021 risultavano infatti attive 45.289 aziende (con un aumento del +3,44% rispetto al 2019)….
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Industria audiovisiva cresce ma cala il valore della produzione | Business24tv.it
Cresce l’industria del settore audiovisivo in Italia, ma cala il valore medio della produzione della maggior parte delle aziende.
Secondo i dati del Registro Imprese, inclusi nella valutazione di impatto della Legge Cinema e Audiovisivo, al termine del 2021
risultavano infatti attive 45.289 aziende (con un aumento del +3,44% rispetto al 2019), per un totale di 314.510 addetti (+7,44%)
e 292.356 dipendenti (+8,36%).
Tuttavia, a fronte di questi segni positivi, secondo i dati ISTAT e OECD in Italia dal 2008 al 2021, il valore medio della produzione è sceso del 30% e il margine operativo lordo del 35%, mentre è cresciuto in Spagna, Francia, Germania e Inghilterra. Sono questi alcuni dei dati contenuti nella ricerca “Il ruolo delle aziende di service nell’industria italiana dell’audiovisivo”, realizzata da Formules per conto dell’Associazione Nazionale Imprese Broadcast Audiovisivo (ANIBA), che per la prima volta analizza il ruolo e il contesto economico, finanziario e formativo di questo fondamentale player del settore.
La ricerca sarà presentata durante “MAF – Milano Audiovisual Forum”, seconda edizione dell’unico evento in Italia dedicato alla
filiera dell’audiovideo e del broadcasting, che è organizzato da Pentastudio in collaborazione con HD Forum Italia (HDFI) e si
svolgerà il 29 e 30 ottobre presso il Centro congressi Stella Polare di Fiera Milano Rho.
Secondo lo studio ANIBA, l’analisi dei valori medi degli indici delle 2.094 imprese italiane operanti nella produzione e post-
produzione cine-audiovisiva rivela due dati particolarmente significativi: nel 2022 la redditività delle vendite è calata del 11,08%,
mentre il rapporto tra ammortamenti e ricavi dalle vendite è salito al 40,15%, due dati che la dicono lunga sull’impatto che l’iperframmentazione del settore sta avendo sui bilanci delle imprese, laddove il settore dei service esprime in misura ancora più
marcata questa situazione.
L’analisi dei bilanci delle 41 società di service più importanti rivela infatti che, a fronte di fatturati stabili o in crescita, la marginalità è calata, con risultati d’esercizio talvolta negativi. Le PMI italiane di service attive nel settore dell’audiovisivo possiedono tecnologie, risorse umane e competenze che le portano ad operare con successo nei mercati internazionali, ma patiscono in misura crescente le distorsioni del mercato interno.
« »Questo settore è l’ultimo anello della catena del valore della produzione audiovisiva, ma rimane fondamentale per la qualità del prodotto e la soddisfazione dei consumatori, in un mercato che registra gradi crescenti di concentrazione settoriale, sofisticazione tecnologica e internazionalizzazione dei player”, spiega Guido Guerzoni, professore dell’Università Bocconi e amministratore delegato di Formules.
« »Purtroppo in Italia anni di gare al massimo ribasso, deregulation contrattuale e contributi regionali erogati con criteri difformi sul territorio nazionale hanno determinato una situazione critica, acuita dalle difficoltà incontrate nella formazione del personale tecnico”.
« »Alla luce dei dati emersi, ANIBA ribadisce con maggior forza la necessità di riportare al centro del dibattito il tema della
sostenibilità economica, sociale ed ambientale della filiera”, sottolinea Bruno Mercuri, presidente ANIBA.
« »Regole e valori comuni devono essere messi a sistema per garantire il riconoscimento del giusto valore del servizio e del lavoro e anche la competitività del settore nel medio lungo periodo. Per questo invitiamo tutti i soggetti del mercato a sedersi al tavolo e a ragionare su quale futuro si vorrà dare, tutti assieme, all’industria del broadcast tv in Italia”.
Il programma di “MAF 2024” prevede lavori in plenaria con ospiti d’eccezione che si confronteranno su tematiche di grande
attualità, tra le quali spiccano le nuove forme di advertising e la lotta alla pirateria, ma anche la valorizzazione del patrimonio
audiovisivo e il racconto dei grandi eventi sportivi, sempre più driver del sistema audiovisivo e televisivo.
Sul fronte della produzione, protagonisti saranno l’intelligenza artificiale e gli studi virtuali. Sempre in plenaria, si svolgerà poi la “HD Forum Conference 2024”, la conferenza annuale della principale associazione di filiera nel campo delle tecnologie per il broadcasting.
Previste anche alcune masterclass tematiche, con sessioni di formazione su temi tecnici organizzate da esperti e aziende leader nel settore audiovisivo.
Non meno importante sarà l’attività di networking, con un’“Area B2B”, dedicata agli incontri bilaterali tra aziende e professionisti facilitati da un software di matching, ed un’“Area Demo” con uno spazio espositivo dove sarà possibile esplorare e testare le ultime soluzioni e tecnologie del settore audiovisivo. Ai lavori parteciperanno organizzazioni e aziende specializzati nel media broadcasting e nella produzione video, produttori e sviluppatori di hardware e software per la produzione, trasmissione e fruizione di contenuti audiovisivi, operatori delle telecomunicazioni e manager nei settori IT (Information Technology), OTT (Over The Top) e advertising.
“MAF 2024” ha ricevuto i patrocini da parte di Confindustria Radio Televisioni, Aeranti-Corallo, Associazione Italiana Tecnici del
Suono (AITS), Associazione del Personale di Produzione Audiovisivo Italiano (APAI), CNA Lombardia – Cinema e Audiovisivo,
Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (FAPAV). Main partner dell’evento sono
MainStreaming e OMNIO, mentre i partner sono Accenture, ANIBA, ARRI, Digitalis Multimedia, Dolby, EI Towers, EMG,
Engineering, Eutelsat, Fastweb, Haivision, K-Array, Kineton, Lutech, MecTech, Mediaset, One Television Facilities, Professional
Show, Screenlight, Sisvel, Sony Nevion, Studio Sound Service, TIM, TivùSat, Trans Audio Video Group, Videe. Educational
partner è il Centro Studi Comunicare l’Impresa.
La partecipazione è aperta ai professionisti del settore ed è gratuita, previa registrazione online. Ulteriori informazioni su www.audiovisual.forum.
CRESCE L’INDUSTRIA AUDIOVISIVA IN ITALIA MA CALA IL VALORE DELLA PRODUZIONE. AL “MAF 2024” PRESENTATA LA RICERCA ANIBA SUL SETTORE DEL BROADCAST TV-Mediakey
Cresce l’industria del settore audiovisivo in Italia, ma cala il valore medio della produzione della maggior parte delle aziende. Secondo i dati del Registro Imprese, inclusi nella valutazione di impatto della Legge Cinema e Audiovisivo, al termine del 2021 risultavano infatti attive 45.289 aziende (con un aumento del +3,44% rispetto al 2019), per un totale di 314.510 addetti (+7,44%) e 292.356 dipendenti (+8,36%). Tuttavia, a fronte di questi segni positivi, secondo i dati ISTAT e OECD in Italia dal 2008 al 2021, il valore medio della produzione è sceso del 30% e il margine operativo lordo del 35%, mentre è cresciuto in Spagna, Francia, Germania e Inghilterra. Sono questi alcuni dei dati contenuti nella ricerca “Il ruolo delle aziende di service nell’industria italiana dell’audiovisivo”, realizzata da Formules per conto dell’Associazione Nazionale Imprese Broadcast Audiovisivo (ANIBA), che per la prima volta analizza il ruolo e il contesto economico, finanziario e formativo di questo fondamentale player del settore. La ricerca sarà presentata durante “MAF – Milano Audiovisual Forum”, seconda edizione dell’unico evento in Italia dedicato alla filiera dell’audiovideo e del broadcasting, che è organizzato da Pentastudio in collaborazione con HD Forum Italia (HDFI) e si svolgerà il 29 e 30 ottobre presso il Centro congressi Stella Polare di Fiera Milano Rho.
Secondo lo studio ANIBA, l’analisi dei valori medi degli indici delle 2.094 imprese italiane operanti nella produzione e post-produzione cine-audiovisiva rivela due dati particolarmente significativi: nel 2022 la redditività delle vendite è calata del 11,08%, mentre il rapporto tra ammortamenti e ricavi dalle vendite è salito al 40,15%, due dati che la dicono lunga sull’impatto che l’iperframmentazione del settore sta avendo sui bilanci delle imprese, laddove il settore dei service esprime in misura ancora più marcata questa situazione. L’analisi dei bilanci delle 41 società di service più importanti rivela infatti che, a fronte di fatturati stabili o in crescita, la marginalità è calata, con risultati d’esercizio talvolta negativi. Le PMI italiane di service attive nel settore dell’audiovisivo possiedono tecnologie, risorse umane e competenze che le portano ad operare con successo nei mercati internazionali, ma patiscono in misura crescente le distorsioni del mercato interno. “Questo settore è l’ultimo anello della catena del valore della produzione audiovisiva, ma rimane fondamentale per la qualità del prodotto e la soddisfazione dei consumatori, in un mercato che registra gradi crescenti di concentrazione settoriale, sofisticazione tecnologica e internazionalizzazione dei player”, spiega Guido Guerzoni, professore dell’Università Bocconi e amministratore delegato di Formules. “Purtroppo in Italia anni di gare al massimo ribasso, deregulation contrattuale e contributi regionali erogati con criteri difformi sul territorio nazionale hanno determinato una situazione critica, acuita dalle difficoltà incontrate nella formazione del personale tecnico”.
“Alla luce dei dati emersi, ANIBA ribadisce con maggior forza la necessità di riportare al centro del dibattito il tema della sostenibilità economica, sociale ed ambientale della filiera”, sottolinea Bruno Mercuri, presidente ANIBA. “Regole e valori comuni devono essere messi a sistema per garantire il riconoscimento del giusto valore del servizio e del lavoro e anche la competitività del settore nel medio lungo periodo. Per questo invitiamo tutti i soggetti del mercato a sedersi al tavolo e a ragionare su quale futuro si vorrà dare, tutti assieme, all’industria del broadcast tv in Italia”.
Il programma di “MAF 2024” prevede lavori in plenaria con ospiti d’eccezione che si confronteranno su tematiche di grande attualità, tra le quali spiccano le nuove forme di advertising e la lotta alla pirateria, ma anche la valorizzazione del patrimonio audiovisivo e il racconto dei grandi eventi sportivi, sempre più driver del sistema audiovisivo e televisivo. Sul fronte della produzione, protagonisti saranno l’intelligenza artificiale e gli studi virtuali. Sempre in plenaria, si svolgerà poi la “HD Forum Conference 2024”, la conferenza annuale della principale associazione di filiera nel campo delle tecnologie per il broadcasting. Previste anche alcune masterclass tematiche, con sessioni di formazione su temi tecnici organizzate da esperti e aziende leader nel settore audiovisivo. Non meno importante sarà l’attività di networking, con un’“Area B2B”, dedicata agli incontri bilaterali tra aziende e professionisti facilitati da un software di matching, ed un’“Area Demo” con uno spazio espositivo dove sarà possibile esplorare e testare le ultime soluzioni e tecnologie del settore audiovisivo. Ai lavori parteciperanno organizzazioni e aziende specializzati nel media broadcasting e nella produzione video, produttori e sviluppatori di hardware e software per la produzione, trasmissione e fruizione di contenuti audiovisivi, operatori delle telecomunicazioni e manager nei settori IT (Information Technology), OTT (Over The Top) e advertising.
“MAF 2024” ha ricevuto i patrocini da parte di Confindustria Radio Televisioni, Aeranti-Corallo, Associazione Italiana Tecnici del Suono (AITS), Associazione del Personale di Produzione Audiovisivo Italiano (APAI), CNA Lombardia – Cinema e Audiovisivo, Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (FAPAV). Main partner dell’evento sono MainStreaming e OMNIO, mentre i partner sono Accenture, ANIBA, ARRI, Digitalis Multimedia, Dolby, EI Towers, EMG, Engineering, Eutelsat, Fastweb, Haivision, K-Array, Kineton, Lutech, MecTech, Mediaset, Nevion, One Television Facilities, Professional Show, Screenlight, Sisvel, Sony, Studio Sound Service, TIM, TivùSat, Trans Audio Video Group, Videe. Educational partner è il Centro Studi Comunicare l’Impresa. La partecipazione è aperta ai professionisti del settore ed è gratuita, previa registrazione online.
Audiovisivo. Crescono imprese (+3,44%) e occupazione (+7,44%) in Italia… | key4biz.it
Flavio Fabbri 29 Ottobre 2024
Audiovisivo. Crescono imprese (+3,44%) e occupazione (+7,44%) in Italia, ma cala il valore medio delle produzioni.
L’industria dell’audiovisivo vale molto per il nostro Paese, non solo in termini di ricavi e posti di lavoro, quindi di Pil, ma anche come veicolo di espansione della nostra cultura e del made in Italy nel mondo.
Secondo i dati del Registro Imprese, inclusi nella valutazione di impatto della Legge Cinema e Audiovisivo, al termine del 2021 risultavano infatti attive 45.289 aziende (con un aumento del +3,44% rispetto al 2019), per un totale di 314.510 addetti (+7,44%) e 292.356 dipendenti (+8,36%).
Tuttavia, secondo alcune anticipazioni della ricerca “Il ruolo delle aziende di service nell’industria italiana dell’audiovisivo”, realizzata da Formules per conto dell’Associazione nazionale imprese broadcast audiovisivo (Aniba), a fronte di questi segni positivi, secondo i dati ISTAT e OECD in Italia dal 2008 al 2021, il valore medio della produzione è sceso del 30% e il margine operativo lordo del 35%.
Dati in controtendenza, rispetto a quanto accaduto in Spagna, Francia, Germania e Inghilterra.
Per quel che riguarda la produzione e post-produzione cine-audiovisiva, sono 2.094 le imprese italiane attive e secondo lo studio nel 2022 la redditività delle vendite è calata del 11,08%, mentre il rapporto tra ammortamenti e ricavi dalle vendite è salito al 40,15%.
Due dati che la dicono lunga sull’impatto che l’iperframmentazione del settore sta avendo sui bilanci delle imprese, laddove il settore dei service esprime in misura ancora più marcata questa situazione.
Esaminando i bilanci delle 41 società di service più rilevanti nel settore italiano, si stima che, a fronte di fatturati stabili o in crescita, la marginalità si è ridotta, con risultati d’esercizio talvolta negativi.
Distorsioni del mercato interno
Le piccole e medie imprese di service attive nel settore dell’audiovisivo possiedono tecnologie, risorse umane e competenze, che le portano ad operare con successo nei mercati internazionali, ma patiscono in misura crescente le distorsioni del mercato interno.
“Purtroppo in Italia anni di gare al massimo ribasso, deregulation contrattuale e contributi regionali erogati con criteri difformi sul territorio nazionale hanno determinato una situazione critica, acuita dalle difficoltà incontrate nella formazione del personale tecnico”, ha spiegato in una nota Guido Guerzoni, professore dell’Università Bocconi e amministratore delegato di Formules.
I dati della ricerca saranno illustrati in occasione della seconda edizione del “MAF – Milano Audiovisual Forum”, manifestazione organizzata da Pentastudio, in collaborazione con HD Forum Italia (HDFI), che si svolgerà il 29 e 30 ottobre presso il Centro congressi Stella Polare di Fiera Milano Rho.
Un’industria che vale 2 miliardi di euro
Secondo il VI Rapporto dell’Audiovisivo pubblicato la settimana scorsa dall’Associazione Produttori Audiovisivi (APA), l’industria nazionale dell’audiovisivo oggi ha un valore di 2 miliardi di euro, il doppio rispetto al 2017.
Questo sviluppo si deve in gran parte a una crescente domanda di contenuti di qualità e all’introduzione di incentivi fiscali come il tax credit, che hanno favorito l’attrazione di investimenti e la produzione locale.
… e che soffre
Come ha spiegato da queste pagine Angelo Zaccone Teodosi, Presidente IsICult, qualche settimana fa al “Cinema Farnese” di Roma si è tenuto un incontro che ha rilevato cosa si nasconde dietro una delle facciate del tanto “rutilante” mondo del cinema: solo il 25 % degli sceneggiatori italiani “under 35” guadagna un reddito che sia al di sopra della “soglia di povertà” di 15.000 euro all’anno.
Il dato è emerso da un sondaggio che hanno realizzato gli associati più giovani di Wgi e 100Autori (due delle tre maggiori associazioni di categoria; l’altra è la storica Anac), su un campione di 161 sceneggiatori e registi giovani. Chi è sceneggiatore ha un reddito medio annuo 12.229 euro, ma il 50 % di loro guadagna meno di 5mila euro l’anno. Chi è regista guadagna mediamente 13.947 euro e la metà di loro arriva a meno di 7mila euro l’anno.
ANIBA: cresce l’industria audiovisiva in Italia, ma il valore della produzione è in calo – dailyonline.it
L’indagine sul settore del broadcast tv, realizzata da Formules, presentata al MAB 2024, evento organizzato da Pentastudio con HD Forum Italia
Cresce l’industria del settore audiovisivo in Italia, ma cala il valore medio della produzione della maggior parte delle aziende. Secondo i dati del Registro Imprese, inclusi nella valutazione di impatto della Legge Cinema e Audiovisivo, al termine del 2021 risultavano infatti attive 45.289 aziende (con un aumento del +3,44% rispetto al 2019), per un totale di 314.510 addetti (+7,44%) e 292.356 dipendenti (+8,36%). Tuttavia, a fronte di questi segni positivi, secondo i dati ISTAT e OECD in Italia dal 2008 al 2021, il valore medio della produzione è sceso del 30% e il margine operativo lordo del 35%, mentre è cresciuto in Spagna, Francia, Germania e Inghilterra. Sono questi alcuni dei dati contenuti nella ricerca “Il ruolo delle aziende di service nell’industria italiana dell’audiovisivo”, realizzata da Formules per conto dell’Associazione Nazionale Imprese Broadcast Audiovisivo (ANIBA), che per la prima volta analizza il ruolo e il contesto economico, finanziario e formativo di questo fondamentale player del settore. La ricerca sarà presentata durante “MAF – Milano Audiovisual Forum”, seconda edizione dell’unico evento in Italia dedicato alla filiera dell’audiovideo e del broadcasting, che è organizzato da Pentastudio in collaborazione con HD Forum Italia (HDFI) e si svolgerà il 29 e 30 ottobre presso il Centro congressi Stella Polare di Fiera Milano Rho. Secondo lo studio ANIBA, l’analisi dei valori medi degli indici delle 2.094 imprese italiane operanti nella produzione e post-produzione cine-audiovisiva rivela due dati particolarmente significativi: nel 2022 la redditività delle vendite è calata del 11,08%, mentre il rapporto tra ammortamenti e ricavi dalle vendite è salito al 40,15%. L’analisi dei bilanci delle 41 società di service più importanti rivela infatti che, a fronte di fatturati stabili o in crescita, la marginalità è calata, con risultati d’esercizio talvolta negativi. Le PMI italiane di service attive nel settore dell’audiovisivo possiedono tecnologie, risorse umane e competenze, ma patiscono in misura crescente le distorsioni del mercato interno.
Il MAF – Milano Audiovisual Forum
Il programma di “MAF 2024” prevede lavori in plenaria su tematiche quali le nuove forme di advertising, lotta alla pirateria, valorizzazione del patrimonio audiovisivo e il racconto dei grandi eventi sportivi. Sul fronte della produzione, si parletà di intelligenza artificiale e studi virtuali. Sempre in plenaria, si svolgerà poi la “HD Forum Conference 2024”, la conferenza annuale della principale associazione di filiera nel campo delle tecnologie per il broadcasting. Previste anche masterclass tematiche, e attività di networking. Ai lavori parteciperanno organizzazioni e aziende specializzati nel media broadcasting e nella produzione video, produttori e sviluppatori di hardware e software per la produzione, trasmissione e fruizione di contenuti audiovisivi, operatori delle telecomunicazioni e manager nei settori IT (Information Technology), OTT (Over The Top) e advertising.
Le partnership
“MAF 2024” ha ricevuto i patrocini da parte di Confindustria Radio Televisioni, Aeranti-Corallo, Associazione Italiana Tecnici del Suono (AITS), Associazione del Personale di Produzione Audiovisivo Italiano (APAI), CNA Lombardia – Cinema e Audiovisivo, Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (FAPAV). Main partner: MainStreaming e OMNIO. Partner: Accenture, ANIBA, ARRI, Digitalis Multimedia, Dolby, EI Towers, EMG, Engineering, Eutelsat, Fastweb, Haivision, K-Array, Kineton, Lutech, MecTech, Mediaset, Nevion, One Television Facilities, Professional Show, Screenlight, Sisvel, Sony, Studio Sound Service, TIM, TivùSat, Trans Audio Video Group, Videe. Educational partner è il Centro Studi Comunicare l’Impresa.
I commenti
“Questo settore è l’ultimo anello della catena del valore della produzione audiovisiva, ma rimane fondamentale per la qualità del prodotto e la soddisfazione dei consumatori, in un mercato che registra gradi crescenti di concentrazione settoriale, sofisticazione tecnologica e internazionalizzazione dei player”, spiega Guido Guerzoni, professore dell’Università Bocconi e amministratore delegato di Formules. “Purtroppo in Italia anni di gare al massimo ribasso, deregulation contrattuale e contributi regionali erogati con criteri difformi sul territorio nazionale hanno determinato una situazione critica, acuita dalle difficoltà incontrate nella formazione del personale tecnico”. “Alla luce dei dati emersi, ANIBA ribadisce con maggior forza la necessità di riportare al centro del dibattito il tema della sostenibilità economica, sociale ed ambientale della filiera”, sottolinea Bruno Mercuri, presidente ANIBA. “Regole e valori comuni devono essere messi a sistema per garantire il riconoscimento del giusto valore del servizio e del lavoro e anche la competitività del settore nel medio lungo periodo. Per questo invitiamo tutti i soggetti del mercato a sedersi al tavolo e a ragionare su quale futuro si vorrà dare, tutti assieme, all’industria del broadcast tv in Italia”.